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sábado, 18 de junho de 2011

Conteúdo e Forma

«Perché il vero è proprio questo: che contenuto e forma debbono ben distinguersi nell'arte, ma non possono separatamente qualificarsi come artistici, appunto per essere artistica solamente la loro relazione, cioè la loro unità, intesa non come unità astratta e morta, ma come quella concreta e viva che è della sintesi a priori; e l'arte è una vera sintesi a priori estetica, di sentimento e immagine nell'intuizione, della quale si può ripetere che il sentimento senza l'immagine è cieco, e l'immagine senza il sentimento è vuota. Sentimento e immagine, fuori della sintesi estetica, non esistono per loro spirito artistico: avranno esistenza, diversamente atteggiati, in altri campi dello spirito, e il sentimento sarà allora l'aspetto pratico dello spirito che ama e odia, desidera e ripugna, e l'immagine sarà l'inanimato residuo dell'arte, la foglia secca in preda al vento dell'immaginazione e ai capricci del trastullo. Ma ciò non tocca né l'artista né l'estetico, perché l'arte non è il vano fantasticare, e non è la tumultuante passionalità, ma il superamento di questo atto mercé un altro atto, o, se cosí piace, la sostituzione di questo tumulto con un altro tumulto, con l'anelito verso la formazione e la contemplazione, con le angosce e le gioie della creazione artistica. È indifferente perciò, o è cosa di mera opportunità terminologica, presentare l'arte come contenuto o come forma, purché s'intenda sempre che il contenuto è formato e la forma è riempita, che il sentimento è sentimento figurato e la figura è figura sentita. E solamente per ossequio verso colui che fece valere meglio d'altri il concetto dell'autonomia dell'arte, e volle affermare quest'autonomia con la parola «forma», contrapponendosi così all'astratto contenutismo dei filosofanti e moralisti come all'astratto formalismo degli accademici, - per ossequio, dico, al De Sanctis, - e altresí per la sempre urgente polemica contro i tentativi di confondere l'arte con altri modi di attività spirituale, si potrà chiamare l'Estetica dell'intuizione «Estetica della forma». Né giova  ribattere un'obiezione, che si potrebbe certamente muovere (ma piuttosto con sofisma da avvocato che con acume da scienziato): cioè, che anche l'Estetica dell'intuizione, designando il contenuto dell'arte come sentimento o stato di animo, lo qualifica fuori dell'intuizione e sembra riconoscere che un contenuto, che non sia sentimento o stato d'animo, non si presti all'elaborazione artistica e non sia contenuto estetico. Il sentimento o lo stato d'animo non è un particolare contenuto, ma è l'universo tutto guardato sub specie intuitionis; e fuori di esso nessun altro contenuto è concepibile che non sia insieme una forma, diversa dalla forma intuitiva: non i pensieri, che sono l'universo tutto sub specie cogitationis; non le cose fisiche e gli enti matematici, che sono l'universo tutto sub specie schematismi et abstractinis; non le volontà, che sono l'universo tutto sub specie volitionis.»

Benedetto Croce, Breviario di estetica

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