Benedetto Croce, Contributo alla critica di me stesso
Io credo nelle persone, però non credo nella maggioranza delle persone. Anche in una società più decente di questa, mi sa che mi troverò a mio agio e d'accordo sempre con una minoranza. (Nanni Moreti)
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quarta-feira, 11 de maio de 2011
Studio
«Neppure chiusi del tutto l'orecchio, in Italia e tra gli esuli dall'Italia, a coloro che vagheggiavano azioni più prontamente risolutive e cospiravano; ma ciò feci, a dir vero, piuttosto per condiscendenza e per non dare impressione di scoraggiante timidezza. che per fede che io avessi in quei metodi o per capacità che sentissi in me di praticarli, perché tutta la mia vita ho giocato a carte scoperte e non so giocare altrimenti, anche quando forse sarebbe necessario. Ma poiché, come ho detto, quello che io sentivom scosso, sconvolto e traballante era il fondamento di ogni serio concetto e di ogni elevata azione politica, la mia migliore opposizione, ossia quella a me più confacente e nella quale potevo dare maggiore rendimento, doveva consistere nella difesa e restaurazione delle necessarie premesse intellettali e morali e nella continuazione resa più intensa della mia opera personale di pensatore e di scrittore. Gli studi per sé stessi, anche quelli che paiono distaccati dalla pratica, como il gusto per la poesia o la diligenza nell'indagine filologica, hanno sempre il potere di introdurre negli animi qualcosa di universale, che contrasta e tempera l'esclusiva caccia delle utilità immediate.»
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