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quinta-feira, 19 de maio de 2011

Pereira

«Pereira si riscosse quando passò davanti a Santo Amaro. Era una bella spiaggia arcuata e si vedevano le baracche di tela a trisce bianche e azzurre. Il treno si fermò e Pereira pensò di scendere e di andare a fare un bagno, tanto poteva prendere il treno successivo. Fu più forte di lui. Pereira non saprebbe dire perché sentì quell'impulso, forse perché aveva pensato ai suoi tempi di Coimbra e ai bagni alla Granja. Scese con la sua piccola valigia e attraversò il sottopassaggio che portava alla spiaggia. Quando arrivò sulla sabbia si tolse le scarpe e i calzini e avanzò così, tenendo in una mano la valigia e nell'altra le scarpe. Vide subito il bagnino, un giovanottone abbronzato che sorvegliava i bagnanti stando disteso su una sdraio. Pereira gli si avvicinò e disse che voleva affittare un costume da bagno e uno spogliatoio. Il bagnino lo squadrò da capo a piedi con aria sorniona e mormorò: non so se abbiamo un costume della sua taglia, comunque le do la chiave del magazzino, è la cabina più grande, la numero uno. E poi chiese con un'aria che a Pereira sembrò ironica: ha bisogno anche di un salvagente? So nuotare molto bene, rispose Pereira, forse molto meglio di lei, non si preoccupi. Prese la chiave del magazzino e la chiave dello spogliatoio e si avviò. Nel magazzino c'era un po' di tutto: boe, salvagenti gonfiabili, una rete da pesca coperta di sugheri, costumi da bagno. Frugò fra i costumi da bagno per vedere se ne trovava uno all'antica, di quelli completi, che gli coprisse anche la pancia. Riuscì a trovarlo e lo indossò.»

Antonio Tabucchi, Sostiene Pereira

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