Rinunzia

«Avevo vagheggiato pei miei ultimi anni, se non una totale rinunzia, una diminuizione della mia fatica di ricercatores, critico e scrittore, e di circondarmi di giovani ai quali avrei comunicato le mie esperienze di studioso e, per così dire, i piccoli segreti di mestiere, dato a loro indirizzo per la formazione scientifica nelle cose della filosofia, della storia e della letteratura, e cercato di far loro intendere e sentire il legame che queste hanno con la disposizione morale e religiosa dello spirito; sempre seguendo l'impulso che ci porta a volere i nostri figli migliori di noi, o almeno non impacciati dagli impacci dai quali noi con difficoltà ci siamo liberati. Ma i fatti hanno disposto diversamente, ede eccomi ad attendere ancora a lunghi lavori di ricerca, a curare una rivista, a recensire libri, a correggere storture, a protestare contro atti e tendenze riprovevoli e perniciosi, a sforzarmi di mantenere da mia parte la tradizione degli studi e il costume e i concetti morali che furono quelli degli uomini a cui dobbiamo il risorgimento d'Italia. Non posso far altro, e debbo far questo.»

Benedetto Croce, Contributo alla critica di me stesso