Benedetto Croce, La Poesia di Dante
Io credo nelle persone, però non credo nella maggioranza delle persone. Anche in una società più decente di questa, mi sa che mi troverò a mio agio e d'accordo sempre con una minoranza. (Nanni Moreti)
Acerca de mim
segunda-feira, 1 de agosto de 2011
Allegoria
«L'allegoria non è altro, per chi non ne perda di vista la vera e semplice natura, se non una sorta di criptografia, e perciò un prodotto pratico, un atto di volontà, col quale si decreta che questo debba significare quello, e quello quell'altro: per «cielo» (scrive Dante nel Convivio) «voglio» intendere «la scienza», e per «cieli» le «scienze», e per «occhi» le «dimostrazioni». E quando l'autore di quel prodotto non lascia un espresso documento per dichiarare l'atto di volontà da lui compiuto, porgendo al lettore la «chiave» della sua allegoria, è vano ricercare e sperare di fissarne in modo sicuro il significato: la «vera sentenza non si può vedere», se l'autore «non la conta», come anche si avverte nel Convivio. In mancanza della chiave, della espressa dichiarazione di chi ha formato l'allegoria, si può, fondandosi sopra altri luoghi dell'autore e dei libri che egli leggeva, giungere, nel miglior caso, a una probablità d'interpretazione, che per altro non si converte mai in certezza: per la certezza ci vuole, a rigor di termini, l'ipse dixit. Se, in fatto di poesia, l'autore è sovente il peggiore dei critici, in fatto d'allegoria è sempre il migliore.»
Subscrever:
Enviar feedback (Atom)
Sem comentários:
Enviar um comentário