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sábado, 1 de outubro de 2011

Sfogare la colera

«Se sono furioso per una qualche ragione, mi può capitare di colpire la terra o un albero con il mio bastone, ecc. Così facendo però non credo che la colpa sia della terra o che colpirla possa servire a qualcosa. «Sfogo la mia colera». E tutti i riti sono di questa specie. Queste azioni si possono chiamare azioni instintive. - E una spiegazione storica che per esempio affermasse che in tempi passati io o i miei antenati abbiamo creduto che colpire la terra serva a qualcosa sarebbe un imbroglio, perché queste sono ipotesi superflue, che non spiegano niente. Ciò che importa è la somiglianza dell'atto con un atto di punizione, ma più di questa somiglianza non si può constatare.
Se poi colleghiamo un tale fenomeno con un istinto che io stesso possiedo, allora sarà proprio questa la spiegazione desiderata; cioè quella che risolve questa particolare difficoltà. E ogni ricerca ulteriore sulla storia del mio istinto si muoverà d'ora in poi su altri binari.
Non dev'essere stata una ragione da poco, anzi non può essere stata neppure una ragione, quella per cui certe razze umane hanno adorato la quercia, ma semplicemente il fatto che quelle razze e la quercia erano unite in una comunità di vite, e perciò si trovavano vicine non per scelta, ma per essere cresciute insieme, come il cane e la pulce. (Se le pulci sviluppassero un rito, riguraderebbe il cane).»

Ludwig Wittgenstein, Note sul "Ramo d'Oro" di Frazer

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