È normale che i pensieri, le parole e i discorsi degli uomini obbediscano a questo intreccio eterogeneo di spunti e cammini espressivi, cosicché una formazione grezza degli universali, una mescolanza caotica del necessario e del contingente nei nessi rappresentativi, la subordinazione di ogni prodotto astratto e discorsivo al propagarsi individuale, al di là della convergenza organica in cui si costituisce, della spinta espressiva primaria - tutto ciò potrà chiamarsi appunto un logos spurio. Se ne raffigurano varie specie, a cominciare dal discorso poetico, dove il potere astraente della parola è contrastato, la costrizione è superata dal giuoco e spesso il diaframma dell'organismo viene anche a cadere, al discorso retorico, dove la costrizione è cercata per legare, assieme agli universali, altresì gli individui, e viene chiamata persuasione, giù sino ai discorsi semplicemente umani, siano essi conversazioni, comandi, informazioni e via dicendo.»
Giorgio Colli, Filosofia dell'Espressione
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