Benedetto Croce, La Storia come Pensiero e come Azione
Io credo nelle persone, però non credo nella maggioranza delle persone. Anche in una società più decente di questa, mi sa che mi troverò a mio agio e d'accordo sempre con una minoranza. (Nanni Moreti)
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quinta-feira, 17 de fevereiro de 2011
Biografia
«Anche la biografia, nei vari suoi sensi ammissibili, rientra in una delle quattro qualità di opere, che abbiamo distinte e definitive di sopra: memorie della vita di un individuo, ossia cronaca; testi di considerazioni e di prediche, di elogi e di biasimi, ossia oratoria in largo senso; poesia; o, infine, storie in cui l'individuo è pensato e giudicato solo nell'opera che è sua e insieme non sua, che egli fa e che lo oltrepassa: nel qual caso in niente le biografie si distinguono da ogni altra storia, neppure nel tono dominante della forma letteraria. Ma le biografie romanzate non sono e non vogliono essere nessuna di queste quattro qualità di opere; e non sono neppure i bonari romanzi storici di un tempo, nei quali un giudizio storico veniva tradotto in racconti di casi immaginari, che dovevano più o meno rispecchiarlo e divulgarlo. Il loro assunto è di raffigurare l'«essenza» di una data individualità: com'a dire non già la poesia e il pensiero di Dante, ma la «danteità»; non l'azione religiosa e politica di Lutero, ma la «luterità»; non Napoleone nella storia del mondo, ma il mondo immiserito e corrotto in lui, la «napoleoneità», e via discorrendo; le quali cose sarebbero un bel niente se non ricevessero consistenza dal malsano gusto delle morbose ambagi psichiche, ideoleggiate e idolatrate per sé, fuori della loro relazione col processo produttivo in cui soltanto sono intelligibili, e perciò fuori del loro centro do verità. Così impura è la linfa che alimenta le più ingegnose di queste biografie e conferisce loro una tal quale originalità di carattere; ché, del resto, la più parte di esse sono scipitaggini.»
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