scelgo il passaggio sotto il tunnel dove
tutto è molliccio, ma però non piove.
Qui tra la gente solita, che muove
il passo verso le solite cose
anch'io mi muovo tra cose non nuove.
Più comune degli altri, non so dove
muove il mio passo stanco, che non vuole
tale apparire a se stesso ed altrove.
Quando a un tratto uno sguardo che sa dove
del mio corpo dirigersi e non vuole
mi sveglia in un baleno - ed è già altrove.
Invano io lo ricerco entro un antico
universo che mi era un giorno amico.
Quando più non pensavo a questa cosa
rintronò sotto il tunnel una gioiosa
voce che sovrastava ogni altra cosa.
Era un saluto postumo e lontano
postumo nel mio cuore, non lontano
nel tunnel più di un breve tratto umano.
Sandro Penna, Poesie Inedite (1927-1955)
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